di Emanuele Cereda
L’organo Mascioni di Arzignano invece è un’opera singolare perchè progettato dal M° Francesco Finotti secondo i suoi ideali artistici, con soluzioni innovative, tipo l’ancia dolce al G.O. e quella più robusta al recit; anche qui ci sono delle cose interessanti da dire perché la ditta Mascioni (come Balbiani) era indicata da molti almeno fino a fine anni ‘90 come costruttore di organi sì ben realizzati e ottimamente finiti, ma sempre seguendo uno schema preordinato e quasi monotono che ha portato qualche sprovveduto a dire “sentito uno sentiti tutti”, cosa peraltro non vera, negli organ day abbiamo ascoltato vari organi Mascioni, da quello di Cremona, a quello splendido di Gallarate, a quello grandioso anche se collocato in un acustica tormentata del duomo di Firenze (peraltro prima del grande restauro che ha decisamente aumentato la resa e la funzionalità di questo possente organo) e il suono era ben differenziato, forse negli strumenti piccoli anni ‘40-‘60 c’era una certa omogeneità di suono ma riteniamo restino comunque organi degni del miglior interesse; in più dagli anni ‘70 Mascioni ha intrapreso strade diverse costruendo strumenti pregevoli come Barzio, appunto Arzignano, Camaiore (in stile barocco tedesco), Vairano (in stile sinfonico francese), Voghera (questo forse l’esempio più curioso poiché si tratta di un organo Mascioni che riutilizza interamente il materiale fonico di un Balbiani, il risultato è affascinante).
Disposizione Fonica
Grand'Organo (I)
Principale 8'
Ottava 4'
Plenum II/VI
Flauto del Chiampo 8'
Ottavino 2'
Cornetto II/III
Cromorno 8'
Tremolo
Recitativo Espressivo (II)
Traversiere 8
Flauto armonico 4
Larigot 1' 1/3
Carillon II
Tromba 8
Tremolo
Pedale
Flauto 16
Flauto basso 8
Corno 4
Fagotto 16